Come conquistare un vestito Versace per H&M grazie a un iPhone

Come conquistare un vestito Versace per H&M grazie a un iPhone

Gli smartphone ci hanno proprio cambiato la vita. Tanto che io non riesco più a immaginarmi senza il mio iPhone e… Google Maps, per esempio! Il mio senso dell’orientamento non è pari a zero. Peggio. E’ sotto zero. Senza una connessione internet e Google Maps non posso andare da nessuna parte. E giro la città con il naso sul display, facendo strani movimenti circonvolutori con le braccia per attivare la bussola e spremendomi le meningi per non confondere la destra e la sinistra! Comunque, almeno non mi perdo più. Quasi mai insomma…  :)

L’ultima occasione in cui l’iPhone mi ha salvato è stato giovedì, 17 novembre, data segnata sull’agenda con Uscita collezione Versace da H&M. Non che Versace mi piaccia così tanto. Però l’anno scorso mi sono persa la collezione di Lanvin per H&M (che invece mi piaceva molto) e quindi riuscire a partecipare in qualche modo all’evento era per me una questione di principio. Mi sarei anche presa un giorno di ferie per potermi mettere pazientemente in coda il 17 novembre e riuscire a garantirmi per lo meno una cintura. E dire che io non uso cinture…

Fatto sta che ovviamente la legge di Murphy ha voluto che proprio il 17 novembre in ufficio c’era un evento imperdibile, quanto e forse più di Versace per H&M. Il mio senso di responsabilità, come sempre, ha prevalso. E ho deciso che sarei riuscita a fare entrambe le cose con un poco di organizzazione. Ho finito di lavorare alle 19 e armata del mio iPhone con l’insostituibile Google Maps e dell’app H&M sono partita in missione Versace.

Innanzitutto, l’app H&M include tutto il catalogo della collezione Versace con tanto di prezzi, molto più usabile del lentissimo sito in Flash. Durante il tragitto in metro verso il centro, ho quindi potuto decidere comodamente quali erano i miei capi preferiti e salvarli nella lista dei desideri. Ma poi, ancora più importante, l’app H&M per iPhone ti geolocalizza e indica i punti vendita della marca più vicini a te, contrassegnando con un tag riconoscibile dove è disponibile la collezione. Ho così potuto studiare un vero e proprio itinerario, senza passi falsi, partendo da quelli che secondo me dovevano essere stati i negozi meno frequentati per posizione geografica e dimensioni.

Ho girato 3 negozi tra le 19.30 e le 21.30. Con mia grande sorpresa le zelanti clienti fashioniste non avevano fatto piazza pulita. Rimanevano i capi più chiassosi, colorati e… cari. I prezzi erano più da Versace che da H&M. Ho fatto una coda nemmeno tanto improponibile nel primo negozio e provato solo due vestiti, in tutto. Ho dato un’occhiata fuggevole a scarpe, borse e bigiotteria, bocciando con una sola occhiata tutto l’ambaradan. Tra parentesi, nel primo negozio ho pure incontrato una delle mie fashion blogger preferite, divertente coincidenza, visto che lei vive molto lontano da qui.

E naturalmente un’altra legge di Murphy ha voluto che uno dei vestiti della mia lista dei desideri, l’ultimo in ordine di priorità, si trovasse nell’ultimo negozio centralissimo visitato, quello in cui avrei giurato di non trovare più nemmeno un cartellino del prezzo di Versace per H&M. Invece il vestito c’era, quello che mancava era proprio il cartellino. Per fortuna io il prezzo lo conoscevo già grazie all’app. Ma ciò non toglie che alla cassa ho passato un brutto quarto d’ora perché le commesse non riuscivano a registrare la vendita, pur conoscendo il prezzo del vestito grazie al catalogo. Paradossi della tecnologia, un tempo sarebbe bastato digitare due numeri sulla cassa. Oggi senza un codice a barre, il registratore di cassa è inservibile. Non parliamo poi delle commesse…